Smart Speaker e business applications
L’opportunità low-cost di introdurre interfacce vocali in software aziendali
Un trend indubbiamente interessante di questi ultimi mesi è l’offerta e la diffusione in tante case italiane dei cosiddetti smart speaker .
Uno smart speaker (altoparlante intelligente) è un particolare tipo di altoparlante che, grazie ad un microfono e ad un assistente virtuale integrati in esso, offre la possibilità di ottenere risposte o attivare procedure di vario tipo, servendosi esclusivamente della voce, simulando un dialogo in linguaggio naturale con la macchina.
Il fenomeno degli smart speaker, già presente da qualche anno nei paesi anglosassoni, nell’ultimo anno è sbarcato in Italia grazie all’introduzione del supporto della nostra lingua nei dispositivi di Google Home (marzo 2018) ed Amazon Alexa (Ottobre 2018).
Ci avevano già abituato ad interazioni di questo genere gli assistenti vocali sui nostri smartphone o computer (Google Assistant, Siri, Cortana); gli smart speaker trasportano questa innovativa possibilità di interazione fuori dagli smartphone e la estendono offrendo la potenzialità di interagire quotidianamente con dispositivi di vario genere (lampadine, interruttori, termostati, serrande, …), tipicamente presenti nelle nostre abitazioni.
Lasciando sullo sfondo una valutazione della concreta utilità di questi dispositivi in ambito domestico, l’ambito per i quali sono stati in effetti pensati e proposti sul mercato, li vogliano analizzare nella loro potenzialità ad offrire servizi interessanti in ambito business.
Ci sono software applicativi che debbono essere utilizzati in condizioni operative dove l’interazione con essi tramite una tastiera ed uno schermo può risultare scomoda ed onerosa. Si immagini ad esempio un medico o un infermiere che deve interagire con un software per cercare o inserire dati mentre visita un paziente, o piuttosto un operaio con guanti alle mani che, mentre opera in una catena di montaggio, occasionalmente deve registrare informazioni su una banca dati o fare apparire schede tecniche su uno schermo.
In queste e tante altre situazioni, tipiche di vari ambiti lavorativi, se l’interazione tra l’utente e il software è di tipo relativamente semplice, si può facilmente immaginare di poter fare a meno di tastiera e mouse (a volte anche di uno schermo) impiegando uno smart speaker opportunamente configurato.
Fino a qualche anno fa, queste possibilità si ritrovavano soltanto in alcune situazioni decisamente particolari. Mi vengono in mente i dispositivi per la refertazione vocale, operativi nelle sale operatorie più all’avanguardia. Dispositivi che costano decine di migliaia di euro, destinati a svolgere unicamente funzioni molto specialistiche.
Oggi, facendo leva sui grandi investimenti delle aziende che stanno dietro agli assistenti vocali e agli smart speaker, funzioni di base quali riconoscimento e riproduzione vocale avanzate, risultano disponibili ai programmatori di soluzioni aziendali a costi molto contenuti, abilitando un mondo di interessanti possibilità.
La nostra azienda già realizzato alcuni progetti prototipici che dimostrano la reale fattibilità ed efficacia di questo nuovo paradigma di interazione con i software aziendali.
Il primo è un prototipo che dimostra il possibile impiego di una interfaccia vocale, implementata su uno smart speaker Amazon, per interagire con un software di rilevazione presenze.
Il secondo esempio è una estensione del nostro prodotto software WelcomeYou, dedicato alla gestione delle code presso sportelli/ambulatori. In questo caso l’operatore (nell’esempio un medico) sfrutta un dialogo con Alexa per pilotare il sistema di accoglienza presso il suo ambulatorio, riuscendo ad evitare completamente la necessità di accedere alle interfacce dell’applicazione tramite PC.
Per informazioni o approfondimenti, potete scrivere a smartspeakers@nextsw.it