L’esperienza di dialogare con macchine e sistemi tecnologici attraverso una interazione naturale, analoga a quella solita nei rapporti con le persone, è una possibilità che affascina l’uomo da decenni. Diversi tentativi sono stati fatti negli anni per emulare dialoghi uomo-macchina come quelli che ci hanno suggestionato in Star Trek, Star Wars o in altri film di fantascienza.
Fino ad oggi si sono visti tentativi approdati in soluzioni non troppo convincenti. Pare invece che i tempi siano finalmente maturi per arrivare a toccare con mano soluzioni davvero concrete ed utili.
Grazie all’evoluzione delle tecniche semantiche, alla diffusione oramai capillare di dispositivi portatili smart (smartwatch, smartphone, tablet), e alla crescita esponenziale della potenza di elaborazione disponibile, ogni giorno di più abbiamo occasione di sperimentare la comodità e l’utilità di soluzioni che semplificano drasticamente la nostra interazione con vari servizi applicativi, attraverso la possibilità di intraprendere dialoghi in un linguaggio naturale, senza la necessità di memorizzare comandi pre-codificati.
Avviare una telefonata ad un determinato contatto o impostare una destinazione di viaggio mentre siamo alla guida dialogando con lo smartwatch o lo smartphone, avviare la riproduzione di un brano musicale particolare o ricercare una informazione tramite Siri di Apple, Google Assistant, Alexa di Amazon o Cortana di Microsoft, dialogando con uno smart device, sono solo alcuni esempi rappresentativi delle molteplici possibilità già concretamente disponibili ed apprezzate dagli utenti.
Al trend degli assistenti vocali sempre più “intelligenti” e capaci di comunicare in modo naturale, trend sostenuto e cavalcato dai grandi player della tecnologia digitale, si sta affiancando un’opportunità forse -ancora più interessante- promossa e sostenuta in modo diffuso e capillare da piccole realtà imprenditoriali o singoli programmatori. Stiamo parlando di un universo al quale ci si riferisce con il termine Bot (o ChatBot).
BOT è l’abbreviazione di roBOT e rimanda a servizi che si propongono agli utenti in modo identico ad una chat, dove anzichè dialogare con una persona reale, chi risponde alle nostre domande è un sistema digitale capace di comprendere (più o meno) il linguaggio naturale e di avviare iniziative o proporci informazioni, come esito del dialogo intrapreso.
Se la prima piattaforma di messaggistica ad abilitare questa possibilità è stata
Telegram (oltre 200 milioni di utenti con tassi di crescita di 350.000 nuovi utenti al giorno!), il segnale di svolta in questo ambito è venuto dal recente annuncio di Zuckerberg sull’abilitazione di queste potenzialità sulla piattaforma
Messenger, il sistema di chat di Facebook (circa 800 milioni di utenti).
E’ possibile sperimentare le convincenti potenzialità di questa forma di interazione provando ad utilizzare alcuni dei più interessanti Bot già disponibili su Telegram o Messenger.
Tanto per citarne alcuni, potreste provare su Telegram:
@italiacarburantibot attraverso il quale si possono richiedere i prezzi alla pompa dei distributori di carburanti più vicini alla nostra posizione o
@CinemasBot che ci informa sulle sale cinematografiche più prossime alla propria posizione con le relative programmazioni odierne. Per chi vive o si sposta a Milano,
Messenger mette a disposizione l’ottimo
Bus Milano Bot che informa sugli orari dei autobus in riferimento ad una o più fermate di interesse.
Dedicando qualche minuto a testare questi Bot potrete facilmente comprendere le grandi potenzialità che sottendono: senza bisogno di installare nuove app sullo smartphone, diventa possibile avere a disposizione, in modo rapido e poco “invasivo”, servizi utili e davvero semplici da usare.
C’è chi autorevolmente profetizza che questa nuova modalità di erogare servizi automatici, abbia un potenziale innovativo dirompente, paragonabile a quello che si è visto, oramai un decennio fa, con l’avvento degli
app store sugli smartphone.
Se non è così scontato credere che questa profezia si realizzi in tempi brevi, non è difficile invece ipotizzare che, molto presto, tanti servizi applicativi online coglieranno l’occasione di guadagnare queste nuove possibilità di interazione, apprezzabili soprattutto in ambito business to consumer.
Un buon esempio in tal senso è offerto da
@TrackBot , su piattaforma Telegram
. Con questo Bot è possibile
verificare istantaneamente il tracking di spedizioni gestite da corrieri diversi ed ottenere notifiche per ogni avanzamento della spedizione tracciata.
Tutto questo senza dover accedere ad un sito web e senza doversi installare un’app dedicata.
Anche la nostra azienda è impegnata a sperimentare in concreto questa interessante opportunità con un primo progetto.
Abbiamo esteso il nostro sistema applicativo dedicato alla gestione dell’accoglienza e delle code, attraverso un Bot, disponibile sia su Telegram che su Messenger, che consente di:
- prelevare un ticket di accodamento su un certo servizio erogato;
- verificare il tempo di attesa stimato prima del nostro turno;
- essere informati con un messaggio in chat quando si approssima il nostro turno allo sportello o in ambulatorio;
- ottenere le indicazioni stradali personalizzate per raggiungere il centro servizi;
- richiedere e raccogliere informazioni di customer satisfaction al termine del servizio erogato;
- …
Per esplorare insieme le potenzialità dei Bot per il vostro business, contattateci a:
bot@nextsw.it