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17 Dicembre 2014

Wearable devices e business: un incontro di sicuro successo


Wearable devices e business: un incontro di sicuro successo
All’interno della categoria dei cosiddetti “wearable computing devices” ritroviamo una varietà di dispositivi di forma e natura diversa, in qualche modo indossabili dalle persone, accomunati da una capacità di calcolo e memoria interna, normalmente collegati o collegabili ad uno smartphone via bluetooth.
Wearable-devicesFanno dunque parte di questa categoria gli occhiali interattivi (Google Smartglasses o simili), i braccialetti per il tracking delle attività motorie (le cosiddette fit bands), gli smartwatch, ma anche sensori di movimento incorporabili nelle scarpe, sensori da indossare sulle dita o sensori di parametri biologici innestati negli indumenti (es. magliette con incorporati rilevatori di battito cardiaco, …).
Negli ultimi anni, complice anche la difficoltà a portare qualcosa di realmente nuovo sul mercato degli smartphone, si è parlato in modo crescente di questa nuova classe di prodotti.
Se ne è parlato soprattutto riferendosi al loro potenziale interesse in ambito “consumer”.
Con particolare riferimento alla classe degli smartwatch, tanti nuovi prodotti sono stati immessi sul mercato e, tra le aziende protagoniste dell’offerta smartphone, solo Apple, pur avendolo annunciato, non ha ancora un prodotto in vendita.
Nonostante l’euforia sul fronte dell’offerta, questi prodotti stanno scontando una certa difficoltà ad affermarsi nell’interesse dei consumatori. Tale inerzia dipende sopratutto dalla difficoltà a comprenderne l’utilità aggiunta rispetto a quanto già garantisce il fidato smartphone.  
In effetti un qualunque smartwatch o anche i mirabolanti occhiali di Google, tecnologicamente, sono dispositivi più limitati di qualunque smartphone!
Dove bisogna dunque cercare il valore aggiunto di questa categoria di prodotti?
La risposta può essere riassunta atraverso i seguenti slogan (non tutti applicabili a tutti i devices):
  1. Mani libere;
  2. Tracking individuale più preciso;
  3. Sempre a portata di vista;
  4. Mai più un reminder o una notifica persa;
  5. Interazione touch (quando semplice) più immediata;
  6. Interazione vocale più immediata;
android-wear-smartwatch-bikeSe una o più di queste opportunità, in uno specifico contesto d’uso è giudicabile rilevante, allora un dispositivo indossabile ha motivo di esistere. Diventa dunque facile capire l’utilità di uno smartwatch se, ad esempio, avete bisogno delle indicazioni di un navigatore mentre guidate uno scooter o una bicicletta o se volete tracciare nel modo più naturale i vostri movimenti durante la giornata o in una sessione di allenamento.
Lasciando ora sullo sfondo le potenzialità di questi dispositivi per il mercato consumer (a me basta sapere che un utente medio consulta il suo smartphone 150 volte al giorno per non avere alcun dubbio sull’utilità di uno smartwatch), concentriamoci sulle  opportunità di valore veicolabili da questi dispositivi in ambito lavorativo.
L’ambito lavorativo ha peraltro il notevole vantaggio di creare le condizioni per rendere meno o per niente rilevanti alcuni fattori critici limitanti la diffusione dei wearable devices in ambito privato: meno critica la limitata durata della batteria, per niente rilevanti (affrontandole correttamente) le problematiche connesse alla privacy o quelle di accettabilità sociale, meno rilevante il problema del costo dei dispositivi.
Proponiamo di seguito alcuni spunti per concretizzare possibili utilizzi dei wearable devices in ambito business.
Quando è necessario fornire indicazioni, magari contestualizzate, ad un lavoratore all’opera con le mani impegnate, un paio di smart-glasses per veicolare informazioni complesse (case study BMW services o case study SAP & Vuzix) o uno smartwatch per veicolare alert o semplici informazioni di contesto si possono rivelare eccezionalmente utili.
Istruzioni su Google Glasses
Uno smartwatch può rivelarsi lo strumento perfetto per veicolare informazioni di contesto a lavoratori che si spostano in spazi operativi  complessi, segnalando con vibrazioni al polso oltre che con info sul suo schermo, ad esempio, l’avvicinamento a macchine o ad impianti pericolosi.
Con degli smartglasses o uno smartwatch al polso si realizza la possibilità di registrare sul campo evidenze osservate, attraverso interazioni immediate che possono essere vocali o basate su semplici pressioni di tasti o gesture sul dispositivo.
Un operatore in una catena di controllo qualità potrebbe ad esempio segnalare il passaggio di un prodotto anomalo semplicemente dichiarandolo vocalmente, con una specifica gesture o premendo una combinazione di tasti sullo smartwatch. Un operatore di magazzino potrebbe leggere un codice a barre con i suoi smartglass, registrando a sistema l’avvenuta movimentazione di un pacco, in modo naturale, senza mai dover interagire con un dispositivo che gli impegna le mani.
Un lavoratore che opera in situazioni di possibile pericolo potrebbe inviare un segnale di richiesta soccorso con la semplice pressione di un tasto sullo smartwatch o attraverso uno specifico comando vocale.
Istruzioni e conference su Google GlassesTutte queste cose si potevano fare anche prima dell’avvento dei wearable devices? Certo! Il fatto nuovo è che soluzioni che solo pochi anni fa richiedevano progetti rischiosi tecnologicamente e di costo molto elevato, oggi si possono realizzare con investimenti ragionevoli.
Riducendo in modo importante il rischio tecnologico ed il valore dell’investimento necessario, tante opportunità che in precedenza non superavano la verifica di un accettabile rapporto costo/beneficio, oggi ci si presentano come opportunità da non perdere.
Sei interessato ad approfondire il tema o a verificare opportunità di innovazione attraverso wearable devices nel tuo contesto di business? Contattaci scrivendo a wearable@nextsw.it.
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