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24 Novembre 2014

iBeacon: scenari ed opportunità per una tecnologia promettente


iBeacon: scenari ed opportunità per una tecnologia promettente

Marchio ibeaconsAvete già sentito parlare di iBeacon? E’ probabile che presto, anche le persone più distanti dalla tecnologia, consapevoli o meno, si trovino a sperimentarne le potenzialità.

Tanto vale dunque capirci qualcosa di più e provare ad immaginare se questa tecnologia emergente possa aiutarci ad operare in maniera più efficiente o a creare nuovi servizi per la nostra impresa/Ente.

iBeacon è un marchio proprietario di Apple che fa riferimento ad una tecnologia a disposizione di qualunque produttore di hardware e software. iBeacon sfrutta il nuovo protocollo Bluetooth 4.0 (quello a basso consumo) per la segnalazione a corto raggio tra gli smartphone e i cosiddetti “fari” (beacon): dispositivi piccoli, economici, disponibili in vari formati, capaci di rimanere operativi, sfruttando la propria batteria, per diversi mesi o addirittura anni senza bisogno di essere collegati alla rete elettrica.iBeacon-form-factor

Chiariamo subito che non tutti e non solo i device Apple possono sfruttare questa tecnologia. iBeacon è supportato dagli iPhone a partire dal modello 4s e dagli iPad successivi ad modello 3a, a condizione che siano aggiornati ad iOS7 (o superiori).

Sul fronte Android, iBeacon è supportato dai device con Bluetooth 4.0 e sistema operativo successivo alla versione 4.3, ovvero la gran parte di smartphone e tablet Android commercializzati negli ultimi 18 mesi . E’ molto probabile che presto anche i telefoni Windows Phone verranno dotati di questa compatibilità.

Prima di provare a capire/immaginare a cosa possa servire in pratica questa tecnologia, è importante chiarire, almeno in termini generali, di che cosa si tratta da un punto di vista tecnico.

Dico questo perchè mi è capitato di leggere articoli, più o meno divulgativi che descrivevano iBeacon in modo assolutamente fantasioso con frasi del tipo: “… i beacon trasmettono qualunque tipologia di messaggio o segnale a smartphone, tablet e pc”. Assolutamente falso!

L’operatività di un beacon consiste -semplicemente- nel segnalare in broadcast (a tutti quelli che ascoltano) il suo codice identificativo (UUID) associato ad una informazione che il dispositivo ricevente (tipicamente lo smartphone) è capace di tradurre in una distanza approssimata dal faro trasmittente (il beacon). Tutto qui.

ibeacon-range

Questa tecnologia diventa interessante per l’interazione possibile tra i beacon e gli smartphone: attraverso opportune applicazioni installate su di essi, gli smartphone sono in grado di “sentire” il segnale di uno o più beacon contemporaneamente, anche quando l’applicazione in questione non è accesa; l’applicazione sul telefono, in base agli identificativi dei beacon che percepisce nel suo “raggio di ascolto” in un certo momento, può mettere in atto comportamenti automatici, geograficamente contestualizzati.

iBeacon all'interno di spazi commercialiNello scenario d’uso più classico per questa tecnologia, un negozio o un supermercato (a patto che sia capace di motivare i suoi clienti o potenziali clienti ad avere installata una particolare app sul loro smartphone) potrebbe collocare uno o più beacon all’interno dei suoi spazi espositivi, proponendosi di risvegliare l’app sugli smartphone, quando i clienti si avvicinano ad un certo beacon, cercando di catturare la loro attenzione, magari con promozioni mirate e contestuali.

Da notare che l’eventuale promozione mirata non sarà veicolata dai beacon, sarà l’app sullo smartphone che “sentendo” uno specifico beacon (UUID), chiederà ad un server su Internet se fare qualcosa in sua presenza, e sarà il server a proporgli, eventualmente, di veicolare al cliente la promozione da fare apparire sullo smartphone.

In altiBeacon nei Museiri scenari d’uso ( a mio parere anche più interessanti), la stessa strategia tecnica potrebbe essere utilizzata:

  • per proporre in automatico una scheda con testo, immagini ed audio ad un visitatore di un museo o di una città d’arte quando si avvicina ad una certa opera/monumento;
  • per proporre info o per prenotarsi presso una specifica attrazione all’interno di un parco a tema;
  • per proporre a lavoratori che si spostano in un complesso stabilimento industriale, segnaletiche di rischio contestualizzate sulla posizione, in modo del tutto automatico;
  • per proporre ad un medico su tablet la cartella clinica del paziente che occupa un certo posto letto al quale si sta avvicinando;
  • per identificare rapidamente capi di bestiame in un grande allevamento;

Un’altro slogan che spesso viene associato alla tecnologia iBeacon è che questa abilita la localizzazione e la conseguente navigazione in spazi indoor.

A questo punto forse avrete già capito che anche questa affermazione è tecnicamente imprecisa: la possibilità di restituire ad uno smartphone la sua esatta posizione in un ambiente chiuso non è immediatamente ottenibile con la mera ricezione del segnale iBeacon (come invece avviene con il segnale GPS in spazi aperti).

Navigazione IndoorLa localizzazione tramite iBeacon si ottiene sfruttando informazioni pre-esistenti circa  le posizioni  di installazione (stabili) dei beacon all’interno di un ambiente noto (info che possono risiedere sul terminale o su un server raggiungibile dallo smartphone tramite Internet), unite alle distanze, stimate dallo smartphone, in un certo momento, dagli stessi beacon. Triangolando la distanza relativa dai diversi beacon “percepiti”, il sistema, a livello software, diventa in grado di stimare la posizione assoluta dello smartphone, anche in ambienti chiusi.

Fatta questa precisazione tecnica, è vero di fatto che con iBeacon è possibile realizzare soluzioni relativamente semplici ed economiche per offrire servizi di localizzazione e navigazione che possono essere molto utili nel contesto di grandi spazi chiusi come fiere, centri commerciali, grandi ospedali, aereoporti, grandi stazioni ferroviarie, ecc.

micro-tag ibeacon per tracciare oggetti in movimentoAvviandoci a concludere, vogliamo segnalare un’ultima tipologia di impiego della tecnologia iBeacon, non più immaginandoci beacon installati in posizioni fisse, ma considerando la possibilità di miniaturizzare i beacon fino a dimensioni estreme (a livello di una moneta da un euro), per poi assicurarli ad oggetti anche di piccole dimensioni, in movimento. In questo scenario la tecnologia iBeacon diventa interessante per tracciare con lo smartphone lo spostamento di oggetti (e non solo) da tenere sotto controllo: la nostra valigia, il nostro portafoglio, il nostro gatto o piuttosto, in ambito business, piccole ma costose attrezzature mobili o animali in allevamento.

Confidiamone con questo articolo di essere riusciti a chiarire la reale natura tecnica della tecnologia iBeacon, ma sopratutto di essere stati capaci di stimolarvi nell’immaginare come questa tecnologia possa migliorare o addirittura rivoluzionare, il vostro business o alcuni dei vostri processi operativi più importanti.

Se volete approfondire il tema o verificare la fattibilità di una soluzione iBeacon per migliorare i vostri processi o per offrire nuovi servizi, potete contattarci alla nostra casella dedicata: ibeacon@nextsw.it.

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