25 Agosto 2015
Pezzi di carta (o di plastica) per certificare, nell’epoca del cloud computing
Prendo spunto per scrivere questo articolo da una vicenda personale: questa estate, in vacanza in Spagna, mi è capitato di smarrire la patente di guida. Di questa stessa patente (del documento), avevo a disposizione scansione digitale e stampa su carta ma, agli effetti della legge dei tre paesi europei che avrei dovuto attraversare per tornare a casa (Spagna, Francia e Italia), non avrei comunque potuto guidare l’auto, senza prima denunciare lo smarrimento in Spagna, poi in Francia ed infine in Italia (per fortuna che ha potuto guidare l’auto mia moglie!!).
L’aneddoto mi serve per introdurre una riflessione sull’evoluzione del ruolo dei documenti (cartacei o di plastica che siano) in un mondo sempre più connesso. Nella nostra gestione personale siamo costretti a dover conservare con cura, e a volte a portarci dietro, documenti quali: carta di identità, patente, passaporto, codice fiscale, tesserino sanitario, libretto dell’auto, libretto dello scooter (oltre ai relativi certificati di proprietà), ecc. .
Se smarrisco uno di questi documenti, per poterne avere una nuova copia, devo fare una denuncia e a seguire lunghe pratiche burocratiche presso gli Enti che emettono questi “attestati documentali”. Quanti oneri e costi oggi potenzialmente superflui, rimangono in carico a cittadini e amministrazioni!
In un mondo dove la conferma di esistenza e validità di un certo attributo o di un certo stato di cose potrebbe essere verificata istantaneamente da un qualunque soggetto interessato e legittimato, connettendosi a servizi online, che senso ha che un cittadino debba portarsi dietro dei documenti per poter attestare un certo attributo o stato?
Che differenza ci può essere tra una scansione digitale della mia patente che posso mostrare in qualunque momento sui mio smartphone e la tessera di plastica corrispondente quando un agente della stradale può collegarsi ad un sistema centrale per verificare il tutto semplicemente comunicando i dati riportati sulla licenza di guida?
Avete presente che già sui treni o sugli aerei non è più necessario avere il biglietto ma basta portarsi dietro un codice che, grazie alla possibilità per il controllore di verificarne la validità in rete, attesta il mio legittimo titolo a viaggiare? Perché non potrebbe essere uguale per la mia patente di guida?
Per fare un altro esempio: che senso ha oggi l’obbligatorietà di possedere un documento di proprietà di un veicolo (il libretto di auto o moto + certificato di proprietà) quando in modo certamente più affidabile è possibile ottenere tutte le informazioni di proprietà sul veicolo stesso connettendosi al sistema informatico della motorizzazione?
E’ evidente che i “documenti certificatori” rappresentano un retaggio di tempi o situazioni nelle quali non c’era (o non c’è) altro modo per poter attestare fatti e condizioni di interesse per il cittadino. Oggi, quantomeno nei contesti dei paesi più avanzati, la possibilità di verificare istantaneamente ed in modo più sicuro una certa condizione, rende questi documenti tendenzialmente superati e ingiustificabilmente costosi.
A ben pensarci anche la transizione tra la moneta contante e la moneta elettronica è un processo di questo genere: per l’attestazione della mia disponibilità di denaro, e in questo caso anche della transazione di denaro tra un proprietario ed un altro, non c’è più bisogno di una banconota, che altro non è che un documento certificatorio di possesso, ma ci si affida ad un collegamento telematico con il sistema bancario.
Per rendere questa evoluzione rapida e concreta mettendo tutti i cittadini europei nelle condizioni di beneficiarne, in molti campi occorre che vengano approvate norme che autorizzano e favoriscono questa transizione.
E’ bene che queste norme siano da subito norme europee in modo che queste opportunità possano essere immediatamente colte in un contesto comunitario.
Per tornare all’aneddoto iniziale, si dovrebbe arrivare ad una condizione nella quale il poliziotto spagnolo così come quello francese o italiano, volendo verificare l’effettività della mia patente di guida accedono semplicemente ad un servizio online certificato e, inserendo i miei dati identificativi personali (es. codice fiscale), verificano con la massima affidabilità che io sono legittimato a guidare l’auto.
Se è vero che per l’eliminazione di molti documenti occorre aspettare (o meglio sollecitare) il legislatore, è peraltro vero che -da subito- è possibile ripensare, dematerializzare e revisionare tanti processi operativi nelle nostre aziende ed Enti, meno o per nulla legati a obblighi di legge, eliminando la loro dipendenza da documenti, ripensandoli in una logica di servizio.
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